Come e quando mi è stata diagnosticata la malattia l’ho già scritto, ora spiego come e quando ho cominciato ad usarla!
Dopo la diagnosi il periodo piu' buio della mia vita....perche' grazie alle radiografie che mi hanno indicato le placche nel cervello si e' capito che ero ammalata da almeno 15 anni senza che me ne fossi accorta....e quando la malattia si e' mossa la mia vita si e' sbriciolata davanti ai miei occhi nel giro di pochissimi mesi.
Dopo nemmeno quattro mesi dalla diagnosi sono rimasta incinta
A causa della paura del futuro ,date le mie condizioni, ho istintivamente rifiutato la mia piccolina.
Mi sono avvicinata a Ottopassi quando la mia bimba aveva 15 mesi.. perche' stavo male ( per evitare di suicidarmi, dovevo reagire ...volevo essere madre e volevo vivere accanto a mia figlia).
Un primo appuntamento con Edera per la diagnosi fisica ed emotiva.....Edera mi ha ispirato fiducia come solo chi l'ha conosciuta puo' capire e cosi' mi sono iscritta al primo seminario, l'Allineamento, dove , per la prima volta, mi sono trovata ad affrontare la rigidita' del mio corpo, dei miei pensieri e poter creare il collegamento tra questo e la malattia.
Prima della diagnosi, le mie insofferenze e le mie domande cercavano risposte nella droga , droga pesante, ma, dopo questo seminario ho capito quale fosse il cammino giusto per ritrovare me stessa, la mia salute, le mie risposte e mia figlia.
Il mio cammino e' cominciato li'.
Una settimana dopo il primo seminario mi sono iscritta al corso per diventare operatrice di Ottopassi e da quel giorno ho usato la malattia per conoscermi, per capire , attraverso i dolori e gli handicap, quali fossero i miei limiti (e non solo quelli fisici) .
Ho deciso in piena coscienza di interrompere le cura, sia con l'Interferone che con il Cortisone e posso dire che i miei sforzi sono stati premiati.
Ho creato un bellissimo rapporto con la mia bambina e, grazie alla malattia, non mi permetto mai di dimenticare che il cammino, per quanto in salita, vale la pena di essere percorso, perche' e' il mio ed e' scelto. Mi sono presa la responsabilita' delle mie azioni, ho imparato a scegliere cosa volevo davvero e a non essere vittima ma creatrice della mia esistenza.
Non sono l'unica ad aver intrapreso questo cammino e percio' chi come me e' portatore di handicap, si rende quotidianamente conto di quale grande Alleata sia la malattia, di come possa fornirci il metro di misura con cui valutare l'importanza delle nostre scelte e delle nostre esperienze....una diversa considerazione della malattia mi ha portato a vivere la vita, imparando ad ascoltare i segnali del corpo e come il non agire concretamente porti inevitabilmente ad un riflesso ed ad un disequilibrio fisico.
Oggi mi muovo tranquillamente, cammino tranquillamente, tengo in braccio mia figlia, ho stabilizzato la vista e sto migliorando moltissimo.
Le placche determinano un irrigidimento ed una "non risposta" fisica ai comandi cerebrali e noi abbiamo riscontrato come questo sia determinato dalle non azioni e dalle non scelte che si sono fatte nella vita.
La difficolta' a cambiare , a scegliere ad assumersi la responsabilita' delle proprie scelte indicano la strada al nostro essere ed al nostro corpo .
Il cervello registra l'ordine "non devi muoverti" e lo trasmette al corpo che diligentemente lo esegue.
Questo significa che chi soffre di sclerosi e' inevitabilmente una persona rigida, fissa nelle sue convinzioni e non disposta a cambiare cio' che dice di essere.
Dopo la diagnosi il periodo piu' buio della mia vita....perche' grazie alle radiografie che mi hanno indicato le placche nel cervello si e' capito che ero ammalata da almeno 15 anni senza che me ne fossi accorta....e quando la malattia si e' mossa la mia vita si e' sbriciolata davanti ai miei occhi nel giro di pochissimi mesi.
Dopo nemmeno quattro mesi dalla diagnosi sono rimasta incinta
A causa della paura del futuro ,date le mie condizioni, ho istintivamente rifiutato la mia piccolina.
Mi sono avvicinata a Ottopassi quando la mia bimba aveva 15 mesi.. perche' stavo male ( per evitare di suicidarmi, dovevo reagire ...volevo essere madre e volevo vivere accanto a mia figlia).
Un primo appuntamento con Edera per la diagnosi fisica ed emotiva.....Edera mi ha ispirato fiducia come solo chi l'ha conosciuta puo' capire e cosi' mi sono iscritta al primo seminario, l'Allineamento, dove , per la prima volta, mi sono trovata ad affrontare la rigidita' del mio corpo, dei miei pensieri e poter creare il collegamento tra questo e la malattia.
Prima della diagnosi, le mie insofferenze e le mie domande cercavano risposte nella droga , droga pesante, ma, dopo questo seminario ho capito quale fosse il cammino giusto per ritrovare me stessa, la mia salute, le mie risposte e mia figlia.
Il mio cammino e' cominciato li'.
Una settimana dopo il primo seminario mi sono iscritta al corso per diventare operatrice di Ottopassi e da quel giorno ho usato la malattia per conoscermi, per capire , attraverso i dolori e gli handicap, quali fossero i miei limiti (e non solo quelli fisici) .
Ho deciso in piena coscienza di interrompere le cura, sia con l'Interferone che con il Cortisone e posso dire che i miei sforzi sono stati premiati.
Ho creato un bellissimo rapporto con la mia bambina e, grazie alla malattia, non mi permetto mai di dimenticare che il cammino, per quanto in salita, vale la pena di essere percorso, perche' e' il mio ed e' scelto. Mi sono presa la responsabilita' delle mie azioni, ho imparato a scegliere cosa volevo davvero e a non essere vittima ma creatrice della mia esistenza.
Non sono l'unica ad aver intrapreso questo cammino e percio' chi come me e' portatore di handicap, si rende quotidianamente conto di quale grande Alleata sia la malattia, di come possa fornirci il metro di misura con cui valutare l'importanza delle nostre scelte e delle nostre esperienze....una diversa considerazione della malattia mi ha portato a vivere la vita, imparando ad ascoltare i segnali del corpo e come il non agire concretamente porti inevitabilmente ad un riflesso ed ad un disequilibrio fisico.
Oggi mi muovo tranquillamente, cammino tranquillamente, tengo in braccio mia figlia, ho stabilizzato la vista e sto migliorando moltissimo.
Le placche determinano un irrigidimento ed una "non risposta" fisica ai comandi cerebrali e noi abbiamo riscontrato come questo sia determinato dalle non azioni e dalle non scelte che si sono fatte nella vita.
La difficolta' a cambiare , a scegliere ad assumersi la responsabilita' delle proprie scelte indicano la strada al nostro essere ed al nostro corpo .
Il cervello registra l'ordine "non devi muoverti" e lo trasmette al corpo che diligentemente lo esegue.
Questo significa che chi soffre di sclerosi e' inevitabilmente una persona rigida, fissa nelle sue convinzioni e non disposta a cambiare cio' che dice di essere.
1 commento:
ti ho aggiunta al mio blog come linck
ti sto leggendo... sei una grande donna.
audelina aya... :-)
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